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di Oswald J. Smith
Capitolo 4:
La vita eterna, ossia il mistero
della nuova nascita
1. Incontro tra
Gesù e Nicodemo
1.a Chi era
Nicodemo?
2. La verità più
importante
3. È Dio il nostro
Padre?
4. Radicale
mutamento
5. Da morte a vita
6. Una nuova specie
1. Incontro tra
Gesù e Nicodemo
Lascia che ti legga il passo
di Giovanni 3:1-7,
dove è riportato il colloquio di Gesù con Nicodemo.
«Or
vera tra i Farisei un uomo, chiamato Nicodemo,
uno de capi de Giudei. Egli venne di
notte a Gesù, e Gli disse: Maestro, noi sappiamo che
Tu sei un dottore venuto da Dio, perché nessuno può
fare questi miracoli che Tu fai se Dio non è con lui.
Gesù gli rispose, dicendo: In verità, in verità Io
ti dico che, se uno non
è nato di nuovo, non
può vedere
il Regno di Dio.
Nicodemo Gli disse: Come può un uomo nascere
quandè vecchio? Può egli entrare una seconda
volta nel seno di sua madre e nascere?
Gesù gli rispose: In verità, in verità Io ti dico
che, se uno non è nato
dacqua e di Spirito,
non può entrare
nel regno di Dio.
Quel che è nato dalla carne, è carne: e quel che è
nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare
se tho detto: Bisogna che nasciate di nuovo».
In
1ª Giovanni 5:11,12
leggiamo ancora: «Iddio
ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel Suo
Figliuolo. Chi ha il Figliuolo ha la vita; chi non ha
il Figliuolo di Dio non ha la vita».
1.a Chi era
Nicodemo?
Chi era Nicodemo e
perché Gesù gli disse che doveva nascere di nuovo?
Nicodemo
era un Giudeo; era
una persona molto retta;
era religiosissimo.
Prima di tutto, dunque, Nicodemo
era un Giudeo.
E se doveva nascere di nuovo un
Giudeo, cioè uno che già apparteneva al popolo scelto,
che cosa si deve dire di noi, che siamo Gentili?
I Giudei consideravano i
Gentili come dei cani (cfr. Marco 7:27).
Il Gentile è un pagano, mentre il Giudeo
appartiene al popolo preferito da Dio; Gesù sapeva
tutto questo, eppure disse ad un Giudeo: «Tu devi
nascere di nuovo».
Che cosa dirà a noi
Gesù? A noi che siamo dei poveri
pagani?
Che
cosa dovrò fare io?
Che dovrai fare tu?
Che cosa dovremmo
fare tutti? Dovremmo
nascere
di nuovo.
Nicodemo
era una persona retta.
Nonostante ciò, Gesù gli
disse che doveva nascere
di nuovo.
Che
dobbiamo fare noi che non siamo veramente delle
persone rette?
Sappiamo che Nicodemo
era irreprensibile; non molti potrebbero
vantare una vita intemerata come la sua: egli
viene indicato dalla Scrittura come
lessenza della bontà, eppure Gesù gli
disse: «Tu devi nascere
di nuovo».
E se doveva
farlo Nicodemo, non dovremmo farlo noi?
Se la
sua giustizia, rettitudine e bontà non
lo esentavano da questa esperienza
spirituale, quanto bisogno ne abbiamo noi
che non possiamo vantare la sua
rettitudine?
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Anche noi dobbiamo nascere
di nuovo!
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Oltre
tutto quel che abbiamo detto, Nicodemo era
anche un religioso.
Osservava scrupolosamente ogni
prescrizione della Legge di Dio e si regolava
perfettamente secondo la luce che possedeva. Ci viene
detto che era sinceramente religioso, che
desiderava piacere a Dio in tutte le cose.
Ad un uomo tale,
Gesù disse: «Tu devi nascere di
nuovo».
La
sua religiosità, dunque, non
era sufficiente; la
sua bontà non
serviva a nulla: egli
doveva nascere di nuovo.
Gesù sapeva che Nicodemo era
giusto, religioso, eppure, senza la minima esitazione,
disse: «Tu devi nascere di
nuovo».
Gli fece comprendere che
nella sua vita mancava ancora una
cosa della massima importanza: mancava
la "nuova nascita".
Anchio,
anche tu, dunque, dobbiamo fare questa esperienza
spirituale; dobbiamo nascere di nuovo,
se vogliamo la vita eterna.
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2. La verità
più importante
Nessuno potrebbe
entrare in Cielo senza possedere la Vita di Dio,
cioè la vita eterna.
In Cielo sarà ammesso
solo chi possiede una tale vita.
Hai tu la vita eterna?
Dalla risposta che possiamo
dare a questa domanda dipende il nostro destino eterno.
La verità di cui
stiamo parlando è la più importante verità della
Bibbia:
1.
Perché Cristo venne su questa
terra proprio per donarci la vita eterna.
2.
Perché è assolutamente
indispensabile agli uomini.
3.
Perché da essa dipende il
nostro destino eterno.
1. Cristo
venne su questa terra proprio per donarci la vita
eterna:
«Io
sono venuto perché abbiano la vita» (Giovanni 10:10).
Egli, il Figlio di Dio, lasciò
il cielo e venne a vivere in mezzo agli uomini, morì
sulla croce del Calvario perché potessimo avere questa
vita eterna
2.
Perché è assolutamente
indispensabile agli uomini che «erano
morti nei falli e nei peccati» (cfr. Efesini 2:1).
Luomo
è una trinità: corpo, anima e spirito.
Dio disse ad Adamo: «Nel giorno che
tu ne mangerai, per certo morrai» (Genesi 2:17).
Questa sentenza venne
eseguita letteralmente. Adamo, allora, mori, ma che
cosa morì in lui?
Non il suo corpo fisico perché fisicamente
restò in vita come se nulla fosse accaduto
Non morì neppure la sua anima, cioè il suo
intelletto ed i suoi sentimenti, perché egli
poteva pensare, progettare, proprio come per
linnanzi.
Che
cosa mori, dunque?
Il
suo spirito, cioè
la parte spirituale del suo essere, quella
parte che gli consentiva di tenersi in contatto
con Dio.
Fino al momento della sua
caduta, la sua comunione con Dio era stata perfetta,
listante in cui peccò, egli perdette il suo
contatto col Signore: il suo spirito morì.
Lo spirito
delluomo, quindi, è quello che deve essere
vivificato!
Apparentemente,
gli uomini possono sembrarci vivi perché il loro
corpo e la loro anima sono ancora in piena attività;
ma essi sono morti agli occhi di Dio.
Egli, infatti,
distingue lumanità in due gruppi: il
gruppo dei vivi e quello
dei morti.
In
questo istante o
siamo nel primo
o nel secondo
gruppo; agli
occhi di Dio tu o
sei vivo oppure
sei morto.
Ecco
un uomo che cammina per la strada.
«Questuomo è vivo», diciamo noi.
Ma che intendiamo dire con la parola
vivo?
Vogliamo
dire che possiede la vita fisica; ma
egli potrebbe essere morto al cospetto di
Dio, e lo è
certamente se non è nato di
nuovo.
Osserviamo
un uomo daffari che è nel suo ufficio
tutto intento al suo lavoro. «È un uomo
veramente vivo», diciamo noi.
Ma
con queste parole vogliamo significare
solo che la sua anima, il suo intelletto
sono in piena attività; egli pensa,
ragiona, progetta, ecc.
Dio potrebbe guardare lo stesso uomo e
dire di lui: «È
morto».
Noi ci riferiamo alla
sua vita temporale, alla sua anima ed al suo
intelletto; mentre Dio si riferisce al suo
spirito, alla sua vita spirituale ed eterna.
Volgiamo
lo sguardo ad un funerale che passa vicino a
noi.
In quella cassa cè il cadavere di un
cristiano che noi conoscevamo.
«È
morto», diciamo noi. Ormai non si
muoverà più, egli non potrà esercitare
più i suoi sensi, le sue facoltà
fisiche.
«No, non è morto»,
dice il Signore. «Egli
è vivo; il suo spirito è stato
vivificato; era nato di nuovo; aveva ed
ha la vita eterna. Sebbene il suo corpo
sia morto, egli vive in Me».
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3.
La verità della vita eterna è
la verità più importante che ci viene insegnata
dalla Bibbia, anche perché da essa dipende il
nostro destino eterno.
Lascia che richiami la tua
attenzione sui seguenti passi della Scrittura; ricorda
che sono parole di Dio e non parole di uomini.
«Chiunque
crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna» (Giovanni 3:16).
Chi possiede la vita eterna,
dunque, non perirà; chi, al contrario, è privo della
vita eterna perirà.
Che significa la parola perirà?
Non saprei dirlo con precisione; so soltanto che
perire è tutto lopposto di
vivere e che non vivere è una
cosa terribile.
Dio si serve della parola perire per indicare
la condanna che pronuncerà contro quelli che avranno
rigettato la vita eterna
«Chi
crede nel Figliuolo di Dio ha vita eterna; ma chi
rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita,
ma lira di Dio resta sopra di lui» (Giovanni 3:36).
Da una parte la vita,
dallaltra lira di Dio.
Che significa questo? Non lo so, ma così si esprime la
Parola di Dio e tu non puoi sfuggire: se lo spirito tuo
non sarà risorto da morte a vita, tu dovrai subire
lira di Dio.
«In
verità, in verità io vi dico: Chi ascolta la mia
parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita
eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla
morte alla vita» (Giovanni 5:24).
Ancora una volta abbiamo due
cose contrapposte: la vita e la condanna.
Ricevere la vita, significa passare dalla morte alla vita.
Che cosè la morte? Che cosè la condanna?
Non minteressa saperlo: mi basta sapere soltanto
che sarà il mio atteggiamento quello che deciderà la
mia sorte futura, la mia vita o la mia
morte eterna.
«E
io dò loro la vita eterna, e non periranno mai» (Giovanni 10:28).
Rigettare il dono della vita
significa perire. Devi scegliere. Luomo
sceglie da sé il proprio destino.
Amico carissimo, hai
tu la vita eterna?
Dalla risposta che darai
dipende la tua eterna felicità o il tuo eterno
dolore.
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3. È Dio il
nostro Padre?
«Ma -
dirà qualcuno non è
Dio il nostro Padre?».
No, Dio non è il
nostro Padre.
Naturalmente, conosco molto
bene linsegnamento comune. Ho udito parlare tante e
tante volte della paternità di Dio, della fratellanza
degli uomini; ma, caro amico, Dio non è il tuo Padre,
è il tuo Creatore.
Gesù diceva ai Farisei: «Voi
siete progenie del diavolo» (Giovanni 8:44).
Dio non
può essere tuo Padre finché non entri a far
parte della Sua famiglia, come non puoi
diventare mio fratello finché non entri a far
parte della mia famiglia.
Tu non hai
il diritto dinnalzare la preghiera
«Padre
nostro che sei nei cieli», finché
Dio non è davvero tuo Padre, mediante la tua
nuova nascita.
I
genitori ci hanno dato la nascita
naturale,
ma Dio ci
dà la nascita spirituale,
poiché la
prima non basta per farci entrare nella
grande famiglia di Dio.
Solo la nascita spirituale
può renderci membri di questa famiglia e
solo essa può rendere Dio nostro Padre.
Nascere una sola volta
vorrebbe dire morire due volte, cioè fisicamente
e spiritualmente.
Questa
seconda morte consiste nelleterna
separazione da Dio, nel lago del fuoco. É,
quindi, importantissimo che tu nasca di nuovo.
Senza questa nascita non
potrai mai avere la vita «Tu
devi nascere di nuovo».
Cristo deve
entrare nel tuo cuore e, quando Egli vi entrerà,
vi porterà la vita eterna.
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Caro amico, il cristianesimo
non è un semplice credo formalistico,
freddo e morto; non è un atteggiamento
spirituale, una religione esteriore, un
codice più o meno perfetto; esso non è
neppure qualche cosa di indefinibile, vago o
misterioso, ma è vita, vita di Dio nel
cuore delluomo.
È questo che rende il cristianesimo qualche cosa
di particolare, di singolare, di unico.
Non occorrono nuove leggi, nuovi comandamenti,
nuove istituzioni: luomo
ha bisogno della vita; ha bisogno della vita
eterna.
Senza questa vita tutto sarebbe inutile.
La vita eterna che
deve essere nel cuore del cristiano è il Signore
Gesù Cristo; Egli deve vivere e dimorare in noi.
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4. Radicale
mutamento
Quando il cristiano
nasce di nuovo subisce una vera
trasformazione spirituale.
«Se dunque uno è in
Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie
son passate: ecco son diventate nuove» (2ª Corinzi 5:17).
Senza
questa trasformazione,
senza questo
mutamento di vita, non
si avrebbe la manifestazione esteriore della vita
interiore.
Quando Cristo entra nel cuore di una
Sua creatura, «tutte le cose
vecchie son passate, ecco, son diventate nuove», dice la
Scrittura. In caso contrario, si avrebbe solo una
conversione apparente.
Ricevuto Cristo,
cioè la Vita eterna, odierai quel che prima amavi ed
amerai quel che prima odiavi.
Nuovi
piaceri, nuove aspirazioni, nuovi desideri
saranno nel tuo cuore. Cercherai nuovi amici,
nuove compagnie, aspirerai a nuovi ideali: tutto
sarà nuovo per te.
È avvenuto un simile
cambiamento nella tua vita?
Puoi dire di
essere completamente diverso da quello che eri
una volta?
|
Oh,
so benissimo quello che pensi!
Pensi che sei iscritto nei registri di una chiesa,
che prendi parte attiva ai culti e sei anche un
operaio molto zelante, ma, purtroppo, amico
carissimo, debbo dirti che anche se quanto
dichiari è vero, potresti essere ugualmente
ignorante nelle cose dello spirito; potresti non
capir nulla della vita eterna e di Dio.
Per comprendere queste cose non è necessaria
leducazione e la scienza di questo mondo:
anche il più ignorante di questa terra, anche
chi non sapesse scrivere neppure il proprio nome,
potrebbe essere nato di nuovo e
comprendere benissimo le cose di Dio.
Luomo ha detto di conoscere la via
scientifica per arrivare a Dio, ma la Scrittura
dice chiaramente: «Il
mondo non ha conosciuto Dio con la propria
sapienza» (1ª
Cor. 1:21).
Ed anche «Luomo
naturale non riceve le cose dello spirito di Dio,
perché gli sono pazzia; e non le può conoscere,
perché le si giudicano spiritualmente» (1ª
Cor. 2:14).
Quindi, noi dobbiamo seguire
la via di Dio.
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Potrebbe un bambino
conoscere il mondo di cui farà parte, prima che avvenga
la sua nascita?
No! Luomo non potrà mai conoscere il mondo
naturale finché non sarà entrato in esso: la
nascita e la vita precedono necessariamente la conoscenza.
La grande domanda che dobbiamo porci è questa: «Ho
fatto lesperienza della nuova nascita?».
«Ho avvertito in me un
cambiamento radicale?»
Dalla risposta dipenderà il nostro bene eterno o la
nostra infelicità eterna, poiché troviamo scritto nella
Bibbia «Se uno non è nato di
nuovo, non può vedere il regno di Dio» (Giovanni 3:3).
5. Da morte a
vita
Nascere di nuovo significa
passare dalla morte alla vita.
Al
momento della tua morte fisica non entri nel
mondo spirituale; allora non fai che passare da
una condizione ad unaltra, ma sempre nella
stessa sfera; sei sempre nello stesso mondo.
Il vero e grande
mutamento avviene nellistante della tua
conversione.
In quellistante tu nasci di
nuovo, in te comincia una vita spirituale;
quella vita che ci trasferisce dal regno delle
tenebre al regno della Luce; dal mondo naturale a
quello spirituale. |
Lingresso in
quel regno avviene mentre
sei ancora su questa terra; al
momento della morte passerai da una condizione ad
unaltra, ma sarai sempre
nello stesso regno.
Ognuno di noi si trova in uno dei due regni:
nel regno delle
tenebre o nel Regno della Luce;
nel regno di
Satana o nel Regno di Dio;
cittadino del mondo naturale o
del mondo spirituale.
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Alle volte penso
al diamante e alla ghianda. Il diamante è luminoso, è
bellissimo, tutti sono attratti dal suo splendore; mentre
la ghianda non ha in sé alcuna attrazione, sembrerebbe
una cosa insignificante e del tutto inutile.
Ma mettiamoli sotto terra e torniamo ad esaminarli dopo
molti anni.
Che troveremo? Dovera
la piccola ghianda vedremo una quercia grandiosa e forte
che può sfidare la violenza delle tempeste, mentre il
diamante sarà rimasto sempre lo stesso.
Perché questa differenza?
Perché nella piccola
ghianda cera la vita.
Tanti poveri uomini
non salvati si gloriano della loro superiorità,
delle loro doti, della loro moralità: essi sono
come il diamante; mentre i
veri cristiani,
apparentemente semplici e senza alcuna attrazione,
hanno in sé la vita di
Dio.
Luomo spirituale
possiede la vita di Dio e potrà vivere con Lui
in eterno; mentre luomo che non ha la vita
di Dio, potrà essere anche buono, potrà avere
molte belle doti, ma è spiritualmente morto e
non potrà mai vivere con Dio. Egli è privo
della cosa che è essenziale per entrare nel
Regno di Dio e vivere con Lui in eterno.
Possiamo illustrare
il nostro pensiero anche per mezzo di due bei
mazzi di fiori. Guardiamoli a
distanza: sono bellissimi e
sembra che non ci sia alcuna differenza tra di
essi; ma se ci avviciniamo, sentiamo che da
uno emana il più grato profumo, mentre
dallaltro assolutamente nulla,
perché mai?
Perché uno di essi è
formato di fiori artificiali, di fiori privi di
vita.
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La
stessa cosa è per chi non ha nel cuore la vita di
Dio: la sua bontà esteriore sarebbe una semplice
imitazione; egli sarebbe come
un cristiano, non un vero
cristiano; sarebbe solo apparentemente
salvato, non avrebbe la vera
salvezza.
Per essere allimmagine
di Dio è necessario possedere la vita di Dio!
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Hai assoluto bisogno
della vita di Dio.
Ricordati
che Dio non può essere ingannato: Egli sa
benissimo se possiedi o no la Sua vita.
Luomo può essere ingannato,
ma Dio no.
Cristianesimo non
significa sistema di vita
o codice morale,
ma solo innesto di una
nuova vita:
il vero
cristianesimo si ha quando nel cuore
delluomo entra una nuova vita mediante
lopera della Spirito Santo.
«Chi ascolta e
crede dice la Parola
di Dio è
passato dalla morte alla vita» (Giovanni 5:24).
Anche la più assoluta e
scrupolosa obbedienza al consiglio che Cristo
diede nel Suo sermone sul Monte; anche la più
assoluta fedeltà agli insegnamenti della Bibbia (qualora
fosse possibile) non produrrebbero
mai la vita eterna.
«Chi ha
il Figliuolo, ha
la vita; chi non
ha il Figliuolo di
Dio non ha la vita» (1ª
Giovanni 5:12).
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6. Una nuova
specie
La
nuova nascita implica una nuova specie.
«Quel che è nato dalla
carne, è carne; e quel che è nato dallo Spirito è
spirito» (Giovanni
3:6).
Lerba
viene dallerba, il pesce dal pesce, lanimale
dallanimale, luomo dalluomo.
Non si riuscirà mai ad avere da una specie una specie
diversa. Gli uomini hanno fatto uninfinità di
tentativi in proposito, ma non hanno approdato a nulla di
concreto; al massimo sono riusciti ad avere delle
varietà, ma non delle specie diverse o nuove.
È una legge immutabile della natura: il frutto sarà
sempre frutto; lanimale sempre animale; il pesce
non sarà mai un uccello. E nello stesso
modo
«quel che è nato dallo
Spirito, è spirito».
Nelluomo
abbiamo anche una nascita spirituale che produce una
nuova specie, una nuova natura.
Perché tu pecchi?
Perché ciò comporta la tua natura.
Se
sei in Adamo, operi come operava Adamo; se sei in
Cristo, invece, operi come Cristo.
Io sono uno Smith, perché sono nato
dalla famiglia Smith.
Assomiglio a mio padre, cammino come lui, agisco spesso
come lui. E questo, non perché voglio imitarlo, ma
perché sono uno Smith, perché sono nato in questa
famiglia.
Il cane abbaia, il gatto miagola. Essi non hanno imparato
una lezione, lo fanno in modo naturalissimo perché sono
quel che sono. Hai udito mai un gatto abbaiare o un cane
miagolare?
No, di certo! Perché? Perché sono animali diversi;
perché questo comporta la loro natura.
Hai mai osservato come si alzano da terra un cavallo ed
un bue?
I cavalli, per alzarsi, muovono prima le zampe anteriori,
i buoi quelle posteriori. E fanno sempre così. Perché
questa differenza? Per la stessa ragione che abbiamo
detto: perché i cavalli sono i cavalli ed i buoi, buoi.
Per noi è cosa
naturalissima peccare; finché non avremo una
nuova natura non potremo fare altro; la
vecchia natura di Adamo che è in noi, mostrerà
sempre i segni della sua presenza.
Solo la nuova nascita potrà trasformarci,
e solo allora potremo operare conformemente alla
natura che Dio avrà infuso in noi. |
Come i pesci, per la
loro natura specifica, possono vivere nellacqua e
gli uccelli possono spaziare nellaria, così
gli uomini solo per la natura di Dio, ossia
per la natura divina, possono andare e vivere nel Cielo.
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